La pulizia dei massi

Un promemoria per capire come pulire i massi senza rovinarli

Roberto Armando

Per poter arrampicare con profitto e divertimento è importante che gli appigli siano il più possibile puliti e aderenti.
Per la loro pulizia vengono usati diversi tipi di spazzole, adatte rispettivamente ad usi specifici, che variano dalla rimozione di muschio, lichene e altro materiale che inizialmente ricopre i massi, alla semplice pulizia degli appigli dalla magnesite.
E' importante che ogni spazzola sia utilizzata solo per lo scopo previsto, al fine di trarne il migliore utilizzo ed evitare di danneggiare la roccia.

Iniziamo dalla pulizia dei massi tali quali vengono trovati per la prima volta, quindi spesso ricoperti di terra, muschio, lichene, ecc...
Si tratta dell' unico caso in cui possiamo trarre beneficio dall' uso della spazzola di ferro, ma sempre a patto che non si esageri.
Su alcuni tipi di roccia piuttosto teneri è invece preferibile una spazzola con setole in plastica dura (tipo spazzola da bucato), in quanto il metallo potrebbe facilmente eroderne la superficie, lisciandola eccessivamente o consumandola.

Tra tutti i tipi di spazzole, quelle più adatte alla pulizia degli appigli dalla magnesite sono quelle a setola morbida, le quali non rischiano di modificare la superficie della roccia consumandola ed eliminano con maggior successo la magnesite rispetto a spazzole con setole più dure.
Tra quelle comunemente in commercio sono consigliabili le spazzole da scarpe, facilmente reperibili nei supermercati e nei negozi di aricoli per la casa. Assieme ad esse aggiungiamo il classico spazzolino da denti, adatto agli appigli più piccoli e ai buchi.
Il massimo dell'efficacia è ottenibile con spazzole a setola naturale mentre le spazzole di plastica a setola dura sono preferibilmente da evitare, soprattutto su roccia tenera.

Molto utili per pulire appigli distanti sono prolunghe alle quali attaccare spazzole e spazzolini. Dal bastone di legno trovato nel bosco, al manico di scopa, meglio telescopico, al sofisticato bastoncino da trekking, anch' esso telescopico.

Anche uno straccio da scuotere sulla roccia può essere molto utile per eliminare in maniera efficace la magnesite e la polvere dagli appigli.
Lo si può usare anche raccolto per contenere magnesite, a mo' di pallina, come si usava fare per il pof. Un tessuto a trama fitta lascia passare la giusta quantità di magnesite. Utile per asciugare le prese umide. Qualche colpo con la pallina, si attende un poco affichè che la magnesite depositata asciughi l' umidità, quindi pulizia a colpi di straccio o con spazzola.

Quando invece sembra che non sia possiblie eliminare lo strato di magnesite ormai impastata sulle prese ecco un semplice ed economico metodo per un efficace lavaggio: acqua e spazzolino.

DA EVITARE:

Assolutamente da evitare qualsiasi tipo di spazzola metallica per la normale pulizia in quanto consumerebbe irrimediabilmente e definitivamente la grana della roccia, vanificando l' intento di ottenere la massima aderenza.
Anche gli spazzolini in ottone (per capirci quelli normalmente usati per scarpe di camoscio), spesso usati per levare le tracce di gomma lasciate dalle scarpe, consumano la roccia. Usateli, se proprio non riuscite a farne a meno, solo sugli appoggi del vostro muro, quelli potrete sempre sostituirli, la roccia no.

Anche il pof, o pece greca (resina in polvere) è decisamente sconsigliabile in quanto, pur migliorando inizialmente l'aderenza, lascia una patina sulla roccia che col tempo rende le prese più 'vetrose' e scivolose. Inoltre, al contrario della magnesite, non è solubile con acqua e resta definitivamente sulla roccia compromettendone l' aderenza.

Non usate assolutamente fiamme per asciugare appgli umidi o bagnati. L'elevata escursione termica puo danneggiare la roccia e provocarne la rottura.
Provate inoltre ad immaginare di asciugare con una fiamma un appglio ricoperto di pof...!
Per asciugare usate uno straccio, quindi magnesite e spazzolino, più volte, fino ad ottenere il risultato voluto.
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